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Cultura | Competizione internazionale

Concorso internazionale di progettazione “Waterproof”

Concorso internazionale di progettazione “Waterproof”
Concorso internazionale di progettazione “Waterproof”

Project Theme: Culture | International competition

Project Year: 2017

Competition Organizers: Venice Industrial Federation - Confindustria

Location: Venice, Grand Canal, Santa Croce 1957

Building Owner: IUAV University

Site Dimension: 1970 Sqm

Building Dimension: 3600 Sqm

Design: Barman architects with Claudio Canesso

Project Team: Roberta Bartolone, Claudio Canesso, Giulio Mangano

3D Models, Renders: Giovanni Bellanca, Claudio Canesso

Patronage: Università IUAV di Venezia

Supporters: Ance Venezia

Partners: Eurofibre, Fiel Fornasier, Lunardelli, Oikos, Sacaim, Zintek

Media partner: The Plan

Scientific coordination: Pop Lab

Status: Second Prize Award

IL NOSTRO OBIETTIVO

Il concorso internazionale di progettazione “The Waterproof” si propone di:

  • Avviare una riflessione sul tema della manifattura digitale applicata all’architettura, stimolando l’adozione di un linguaggio costruttivo condiviso tra aziende e professionisti.
  • Cogliere l’opportunità di innovare prodotti e processi grazie al know‑how delle storiche imprese veneziane, in grado di supportare i progettisti durante l’intero iter progettuale.
  • Immaginare un sistema coerente di macro‑strategie, capaci di dialogare con l’edificio esistente e il tessuto storico circostante, e di micro‑soluzioni tecnologiche e costruttive, tutte riconducibili a un progetto unitario e facilmente realizzabili.
  • Ottenere idee per un recupero innovativo di un edificio storico veneziano, mantenendo un dialogo rispettoso con la preesistenza. L’aggiunta di un nuovo elemento costruttivo dovrà conferire all’edificio un aspetto unico, simbolo della sinergia tra storia e contemporaneità.
  • Promuovere un nuovo uso di uno spazio accademico, che diventi punto di riferimento per studenti e cittadini a Venezia. Questo luogo innovativo dovrà essere esempio di intervento flessibile, capace di adattarsi ai cambiamenti climatici e alle sfide ambientali globali.

Questo concorso ci permette di affrontare una questione cruciale nella nostra visione architettonica: qualsiasi intervento in un contesto storico deve configurarsi come un processo sostenibile che coniughi conservazione, tecnologia e linguaggio, nonché una pratica responsabile

IL CONTESTO

Palazzo Ca’ Tron, storico edificio affacciato sul Canal Grande, è il risultato di forme e aggiunte che, nel tempo, ne hanno modificato e innovato l’aspetto originario. Su piccola scala, questo palazzo testimonia la consueta vocazione di Venezia a farsi laboratorio di sperimentazione per il rinnovamento delle architetture del passato.

Scalone monumentale all’interno di Ca’ Tron

IL TEMA

Sebbene Venezia sia spesso considerata un bastione di estremismo conservativo, la sua storia artistico‑culturale racconta tutt’altro.

È un centro di straordinario valore storico che accoglie, a distanze fisiche minime, stili e linguaggi diversi: da qui nasce la forza della sua immagine. Venezia sa rinnovarsi e integrare testimonianze di epoche differenti senza perdere valore.

Il progetto per Ca’ Tron rappresenta l’occasione per elaborare strategie capaci di tessere nuove relazioni tra edificio e contesto, dimostrando come il riuso del patrimonio storico possa generare «architetture migliori», in grado di rispondere alle esigenze del presente senza tradire l’autenticità dei luoghi.

View of the new entrance to the site

    IL PROGETTO

    Il progetto immagina innanzitutto un futuro programmatico, ancor prima che spaziale.

    La riprogettazione del nuovo ingresso diventa l’occasione per aumentare la fruibilità dell’edificio, concependolo non solo come sede universitaria, ma come estensione dello spazio pubblico della città.

    Le ali del palazzo, a tutti i livelli, sono predisposte per ospitare ambienti strettamente dedicati alla didattica e ai servizi ad essa connessi.

    Storicamente adibite a spazi di intrattenimento, le sale e il giardino si prestano oggi a ospitare attività quali mostre, conferenze e piccole performance. Pur non essendo direttamente legate alla didattica, rientrano nell’offerta culturale più ampia della città.

    All’ultimo piano è prevista una piccola foresteria per accogliere ricercatori e studenti che usufruiscono dei numerosi programmi di scambio universitario.

    L’idea è che gli studenti del nuovo centro didattico temporaneo possano usufruire dello spazio esterno, luogo di relazione e socialità condiviso fra studenti di diverse università.

    In quest’ottica si è deciso di eliminare la recinzione esistente e rendere il fronte ovest dell’edificio il più permeabile possibile.

    Diagramma del processo progettuale

    Un modello che consente di aumentare la fruibilità dell’edificio durante il giorno e, al contempo, di alleggerirne i costi di gestione, destinando temporaneamente parte degli spazi ad altre istituzioni o partner.

    Il tempo di costruzione, concepito come parte integrante del progetto, consente l’utilizzo dell’edificio per l’intera durata del cantiere.

    Si tratta di un concorso di idee e di una visione di città che delinea il futuro di una Venezia possibile.

    © Barman architects. All rights reserved.
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