Campus temporaneo dell’Università di Padova
Campus temporaneo dell’Università di Padova
Tema: Cultura | Università
Anno: 2020
Luogo: Padova, via Campagnola – area ex S.E.E.F.
Proprietà edificio: Università degli Studi di Padova
Committente: pubblico
Superficie: lotto 8 666 m²
Superficie edificio: 1 000 m²
Budget: € 2 300 000
Stato Progetto: completato
Progettazione: Barman architects – Roberta Bartolone, Giulio Mangano
3D & render: Claudio Canesso
Collaboratori: Tommaso Spagnolli
Impianti MEP/HVAC: Sinergo SpA
RUP: Marco Munari
IL NOSTRO OBIETTIVO
Il progetto rientra in un programma più ampio di riorganizzazione delle sedi e degli edifici didattici dell’Ateneo all’interno del centro storico. Prevede:
- la costruzione di un nuovo edificio temporaneo per la didattica;
- la sistemazione dell’area verde come parco urbano;
- il restauro di due edifici storici da destinare a uffici;
- la creazione di un percorso pedonale che colleghi via Campagnola con via Canal, migliorando la rete di collegamenti di quartiere.
Ex S.E.E.F. area del progetto
IL PROGETTO
Il lotto, denominato Ex S.E.E.F., si trova a eguale distanza dal nuovo polo umanistico del Beato Pellegrino e dal campus sorto nell’ex Caserma Piave.
L’area si estende per 8 666 m² e comprende spazi aperti con vegetazione spontanea e volumi edilizi oggetto di restauro conservativo.
Il perimetro di progetto confina con il sito monumentale del cimitero ebraico, uno dei cinque più antichi di Padova, le cui origini risalgono al XVI secolo.
Il nuovo edificio, di 1 000 m², è progettato per ospitare:
-
due aule da 250 posti ciascuna,
-
un’area comune,
-
una portineria con locali di servizio annessi,
-
vani tecnici e servizi.
I volumi saranno realizzati con strutture modulari prefabbricate, così da ridurre i tempi di esecuzione.
L’edificio garantirà prestazioni elevate sia sotto il profilo energetico sia sul piano della sicurezza sismica: le soluzioni tecnologiche e architettoniche mirano a minimizzare i consumi e a massimizzare l’impiego di fonti rinnovabili.
Il volume si articola in due blocchi destinati a funzioni diverse.
-
Primo blocco (più alto): atrio d’ingresso, area tecnica e servizi igienici. Sulla copertura, nascosti da pannelli esterni, sono installati i gruppi di trattamento aria che servono sia gli spazi didattici sottostanti sia l’edificio storico restaurato.
-
Secondo blocco: ospita le due aule e una hall condivisa affacciata sull’area verde del parco.
Il progetto cerca di interpretare la vocazione produttiva del sito, non legandola a un passato commerciale, bensì a un presente e a un futuro in cui il ruolo culturale di Padova assuma sempre maggiore rilevanza.
Il Campus Temporaneo vuole essere un innesto architettonico fra città storica e città contemporanea: un esperimento che rinuncia al linguaggio mimetico e lavora per analogia, aprendo a nuove forme d’innovazione.
Dimostra così l’esistenza di un’alternativa «altra» rispetto ai due estremi che finora hanno guidato molti interventi nel tessuto storico italiano: da un lato il principio del “fuck the context”, dall’altro una mimesi normativa ineccepibile ma priva di slancio.
The project attempts to interpret the productive nature of the site, imagining not to link it to a commercial past but to a present and a future in which the cultural role takes on more and more weight than Venice may become.
The Temporary Campus project aims to be an architectural graft between historic and contemporary cities.
An experiment exploits a non-mimetic language but works on analogy as a channel of possible innovation.
The demonstration that there is an alternative “other” between the idea that the new settlements within the consolidated historical city in Italy only move between design guidelines that practice the principle of “fuck the context” or that of mimesis normatively unassailable.
Un passaggio coperto tra il nuovo edificio e i volumi storici esistenti consentirà la circolazione libera tra tutti gli spazi didattici. All’interno dello spessore della copertura di questo collegamento correranno le tubazioni che, dalle macchine installate sul nuovo edificio, distribuiranno i servizi a tutti gli altri corpi di fabbrica.
Tutti gli impianti saranno celati alla vista: le apparecchiature tecniche saranno racchiuse in un involucro rivestito, come il resto della facciata, da pannelli modulari coestrusi con protezione U.V., trattamento esterno antigraffio e anti‑urto e finitura interna opacizzante diffusiva.
Il volume delle aule sarà rivestito con pannelli in zinco‑titanio laminato grecato. Sulla facciata nord, rivolta verso l’area verde e i parcheggi, i moduli di rivestimento sono inclinati per integrare l’illuminazione tra i due pannelli: la ripetizione dei punti luce esalterà la geometria della facciata e rifletterà il parco all’interno dell’edificio.
Per le finestre delle aule e per gli spazi di uscita di sicurezza scoperti, il rivestimento impiega moduli in tessuto metallico composti da barre pre‑corrugate Ø 2 mm in acciaio inox AISI 304 intrecciate con funi Ø 2 mm in acciaio inox AISI 316, fissate a sistemi di ancoraggio rigidi. La luce interna valorizzerà il gradiente di trasparenza delle finiture esterne.
All’interno, le aule saranno dotate di banchi studio fissi; le pareti verranno rivestite con pannelli acustici a finitura metallica, capaci di garantire elevate prestazioni fonoassorbenti, resistenza al fuoco, facilità di manutenzione e igiene. I banchi saranno predisposti per il passaggio e la distribuzione dei cavi di alimentazione e dati.
Il progetto comprende inoltre:
-
la valorizzazione del patrimonio arboreo di pregio presente nell’area;
-
la realizzazione delle superfici pavimentate destinate a parcheggi per auto e biciclette;
-
la creazione di un percorso pedonale esterno all’edificio.
Tutti i percorsi e le aree di sosta saranno realizzati con pavimentazioni ecologiche colorate, caratterizzate da elevata capacità drenante, resistenza alla compressione e proprietà fonoassorbenti.